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La storia di Medardo – che narra in prima persona i suoi incontri occasionali con sconosciuti da cui originano pensieri e accadimenti, talvolta bizzarri e imprevedibili – ci guida alla scoperta di un antieroe, un uomo ‘medio’ in tutto e per tutto, avvinto nella propria fragilità e incompiutezza emotiva, che aspira, attraverso il confronto con gli altri, a dare un senso a ciò che ruota attorno a sé, avendo, come unica, irrinunciabile certezza, la consapevolezza dell’assurdità e insensatezza del vivere e, come principio a cui affidarsi per affrontarla, la prudenza, che collima con una cauta rassegnazione.
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Autore Moretti Paolo | |
La prudenza di Medardo
La storia di Medardo – che narra in prima persona i suoi incontri occasionali con sconosciuti da cui originano pensieri e accadimenti, talvolta bizzarri e imprevedibili – ci guida alla scoperta di un antieroe, un uomo ‘medio’ in tutto e per tutto, avvinto nella propria fragilità e incompiutezza emotiva, che aspira, attraverso il confronto con gli altri, a dare un senso a ciò che ruota attorno a sé, avendo, come unica, irrinunciabile certezza, la consapevolezza dell’assurdità e insensatezza del vivere e, come principio a cui affidarsi per affrontarla, la prudenza, che collima con una cauta rassegnazione.
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Titolo | La prudenza di Medardo |
Autore | Moretti Paolo |
ISBN | 978-88-6827-521-1 |
Pagine | 224 |
Anno | 2024 |
Edizione | Prima |
Genere | Romanzo |
Collana | Il Porto |
NIC | 281 |
Formato | 135x200 mm |
Copertina | Morbida plastificata |
Peso | 242 gr |
Illustrazioni | No |
La storia di Medardo – che narra in prima persona i suoi incontri occasionali con sconosciuti da cui originano pensieri e accadimenti, talvolta bizzarri e imprevedibili – ci guida alla scoperta di un antieroe, un uomo ‘medio’ in tutto e per tutto, avvinto nella propria fragilità e incompiutezza emotiva, che aspira, attraverso il confronto con gli altri, a dare un senso a ciò che ruota attorno a sé, avendo, come unica, irrinunciabile certezza, la consapevolezza dell’assurdità e insensatezza del vivere e, come principio a cui affidarsi per affrontarla, la prudenza, che collima con una cauta rassegnazione. Il conclusivo pensiero consolatorio dell’autore è che la propria riconosciuta inettitudine, o male di vivere, che lo ha condotto ad un’ignavia autopunitiva, non sia degradata in accidia, l’indifferenza assoluta verso gli altri, che egli ritiene il peccato più meschino. IN COPERTINA © RAWPIXEL | DEPOSITPHOTOS.COM