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La linea del desti

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Il termine destino deriva dal greco istemi che significa io sto, ciò che sta, ciò che si trova. Quando, attraverso l’utilizzo delle proprie facoltà innate e acquisite l’Io-psyché dell’essere umano riesce a fare previsioni scientifico-filosofiche attendibili, e a pre-stabilire, qui ed ora, eventi che si realizzeranno in ciò che, utilizzando la convenzione spazio-tempo, denominiamo futuro, dimostra a se stesso di trovarsi, di stare nella conoscenza del destino, indipendentemente dalla concatenazione di cause-effetti, effetti-cause che vivrà prima di raggiungerlo.

Maggiori dettagli

14,00 €

Scheda tecnica

TitoloLa via del destino
AutoreMangiameli Nello
ISBN978-88-6827-435-1
Pagine232
Anno2022
EdizionePrima
GenereNuove Scienze
CollanaPsiconauta
NIC19
Formato135x200 mm
CopertinaMorbida plastificata
Peso338 gr
IllustrazioniNo

Dettagli

Il termine destino deriva dal greco istemi che significa io sto, ciò che sta, ciò che si trova. Quando, attraverso l’utilizzo delle proprie facoltà innate e acquisite l’Io-psyché dell’essere umano riesce a fare previsioni scientifico-filosofiche attendibili, e a pre-stabilire, qui ed ora, eventi che si realizzeranno in ciò che, utilizzando la convenzione spazio-tempo, denominiamo futuro, dimostra a se stesso di trovarsi, di stare nella conoscenza del destino, indipendentemente dalla concatenazione di cause-effetti, effetti-cause che vivrà prima di raggiungerlo. Per funzionalità innate, ogni Io-psyché sa alla perfezione, senza nessuna possibilità di errore, che produrrà un processo, convenzionalmente denominato punto morte (la morte). Tale certezza non è casuale ma causale in quanto è l’in-formazione della linea del destino innata presente in ognuno e che si realizza indipendentemente dal susseguirsi di eventi, esperienze, acquisiti che si vivono dal punto nascita al punto morte: linea del destino acquisita. Lo stesso vale per tutte le altre leggi innate. La consapevolizzazione della linea del destino innata-acquisita dell’essere umano si evidenza, irresistibilmente, quando l’Io-psyché si forma, attraverso il vissuto integrale, a se stesso, alle estensioni non localistiche in stato di entanglement con le leggi innate dell’Universo: e soltanto allora “istemi” potrà legittimamente affermare in mundo non datur casus. IN COPERTINA © JANKOVOY | DEPOSITPHOTOS.COM

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Il termine destino deriva dal greco istemi che significa io sto, ciò che sta, ciò che si trova. Quando, attraverso l’utilizzo delle proprie facoltà innate e acquisite l’Io-psyché dell’essere umano riesce a fare previsioni scientifico-filosofiche attendibili, e a pre-stabilire, qui ed ora, eventi che si realizzeranno in ciò che, utilizzando la convenzione spazio-tempo, denominiamo futuro, dimostra a se stesso di trovarsi, di stare nella conoscenza del destino, indipendentemente dalla concatenazione di cause-effetti, effetti-cause che vivrà prima di raggiungerlo.

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